La riduzione dei microbi intestinali incide sul sonno
Una ricerca ha rilevato che la carenza di microbi intestinali
diminuirebbe la disponibilità dei neurotrasmettitori serotonina e
dopamina e di altri metaboliti utili come quelli della vitamina B6, e
altererebbe significativamente i cicli sonno-veglia, in topi di
laboratorio.
I ricercatori hanno voluto indagare come i
metaboliti intestinali, cioè le sostanze prodotte dalla digestione dei
nutrienti da parte dei microbi nostri ospiti, possano influenzare il
sonno.
📊 A un gruppo di topi sono state somministrate dosi di
antibiotico per 4 settimane, per ridurre la diversità dei batteri
intestinali, e di conseguenza anche i metaboliti da essi prodotti.
Si
è visto che così facendo, le vie biologiche risultate più colpite erano
quelle che aiutano a produrre neurotrasmettitori nell'intestino, tra
cui quelli che permettono di creare la serotonina (a partire
dall'amminoacido triptofano). I topi erano carenti anche dei metaboliti
della vitamina B6, che accelerano la produzione di serotonina e
dopamina.
Inoltre, analizzando via EEG il sonno delle cavie con
microbiota ridotto, è emerso che i cicli sonno/veglia apparivano
disturbati, cambiando da sonno REM a sonno non-REM con molta più
frequenza del normale, presumibilmente per la carenza di serotonina.
🦠
Ciò dimostrerebbe il ruolo del microbioma intestinale anche nel sonno,
da cui la possibilità di intervenire con un adeguato regime dietetico.
💡
La serotonina, nota molecola del buonumore, non viene prodotta
spontaneamente dal corpo; è il triptofano (5-HTP), presente in alimenti
come cioccolato, pasta, latticini, che viene appunto ottenuto
dall'esterno e trasformato poi in 5-idrossitriptamina (5-HT), ovvero
serotonina.
Fonte:
📄 Ogawa, Y., Miyoshi, C., Obana, N. et
al. Gut microbiota depletion by chronic antibiotic treatment alters the
sleep/wake architecture and sleep EEG power spectra in mice. Sci Rep
10, 19554 (2020). [articolo completo]
Commenti
Posta un commento