La caffeina non controbilancia la privazione di sonno
La privazione di sonno porta a una serie di compromissioni cognitive ben note, sebbene non siano ancora chiari tutti i meccanismi sottostanti.
La caffeina è la sostanza più utilizzata per combattere la stanchezza da mancanza di sonno, ma ha i suoi limiti.
📊 I ricercatori hanno messo alla prova i processi cognitivi di 276 partecipanti. I soggetti completavano una serie di test relativi all'attenzione visiva e la capacità di placekeeping, cioè di eseguire compiti complessi che prevedono vari step e pause.
Sono stati quindi divisi in due gruppi: un gruppo tornava a casa a dormire, l'altro gruppo passava la notte nel laboratorio, senza dormire.
☕ La mattina dopo, ai soggetti veniva data una compressa di 200mg di caffeina o in alternativa un placebo. Quindi si sono ripetuti i test cognitivi.
La mancanza di sonno si è visto compromettere entrambi i compiti, come già visto in altri studi. Tuttavia, la caffeina è risultata controbilanciare parte di queste compromissioni, ma specificamente nell'attenzione vigile, e non nel placekeeping.
😴 I risultati suggerirebbero che la privazione di sonno compromette tale capacità in maniera diretta, senza passare necessariamente per altri processi cognitivi come l'attenzione visiva, migliorata dalla caffeina.
⚠️ Ciò significa che una notte insonne può mettere a serio rischio persone che svolgono lavori in cui la posta in gioco è molto alta, come chirurghi, piloti e forze dell'ordine, per cui il solo caffè non è sufficiente.
Fonti:
📄 Stepan, M. E., et al. (2021) Caffeine selectively mitigates cognitive deficits caused by sleep deprivation. Journal of Experimental Psychology: Learning, Memory, and Cognition
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