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Visualizzazione dei post da novembre, 2020

Il bisogno di socialità basilare come la fame

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Le persone bramano il contatto sociale così come bramano il cibo. Fame e solitudine attiverebbero in maniera simile le stesse regione cerebrali. Ciò suggerisce che il bisogno sociale sarebbe tendenzialmente innato, e alla base delle necessità umane principali. 📊 Uno studio pubblicato su Nature Neuroscience ha analizzato attraverso la risonanza magnetica funzonale (fMRI) l'attivazione cerebrale dei soggetti, posti in diverse condizioni, cioè di deprivazione alimentare o sociale (isolamento), per un tempo predefinito. Sono state presentate immagini che ritraevano diversi stimoli, tra cui quelli del tipo di deprivazione a cui erano sottoposti, cioè cibo o persone. Non sorprende che ad attivarsi erano le relative aree che avvertivano tale "carenza". 💡 In maniera interessante, le principali aree cerebrali che si attivavano maggiormente, sia per il bisogno di cibo che di socialità, erano la substantia nigra e l'area tegmentale ventrale (SN/VTA). Queste regioni sono coinvo...

La vista su spazi verdi è correlata a maggiore salute psichica

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Una ricerca giapponese ha rilevato che avere una vista su spazi verdi dalla propria abitazione potrebbe portare a maggiore salute psicologica, autostima, soddisfazione di vita, e minore depressione. Ciò porta a implicazioni sul possibile ruolo delle politiche urbanistiche nel benessere dei cittadini, soprattutto durante l'isolamento da lockdown. 📊 Lo studio ha raccolto le risposte di 3mila soggetti a Tokyo, in Giappone, la cui densità di popolazione è elevata, rendendola la principale megalopoli mondiale. È stata verificata l'associazione tra 5 fattori di salute mentale (depressione, soddisfazione di vita, felicità soggettiva, autostima, e solitudine) e 2 fattori di esperienze con la natura (frequenza d'uso di spazi verdi e disponibilità di vista su spazi verdi dalle finestre dell'abitazione). I due fattori relativi alla natura sono risultati correlati con un aumento dei livelli di autostima, soddisfazione di vita, e felicità soggettiva, nonché con una ...

L'apertura mentale dipende dal supporto sociale

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Da una ricerca¹ emerge che le persone che si percepiscono supportate e amate da altri tendono a considerare più prospettive e sanno gestire contraddizioni e ambivalenze. Chi non percepisce tale supporto non riesce a tollerare le ambiguità e cerca in fretta una conclusione, anche se erronea. Avere un atteggiamento ambivalente verso qualcosa tende a provocare un disagio dovuto alla dissonanza tra convinzioni, uno squilibrio che la mente tende a correggere ricreando una consonanza cognitiva, che induce a modificare i comportamenti o gli atteggiamenti (la volpe che non arriva all'uva dice che è acerba). Tuttavia, così facendo si può finire per raggiungere conclusioni false, per quanto tranquillizzanti, e interpretare male la realtà. 📊 I ricercatori hanno raccolto gli atteggiamenti e le opinioni dei soggetti circa un tema (gli OGM) e li hanno divisi in gruppi in cui veniva manipolata la percezione di supporto ricevuto (alto o basso). Quindi con diverse misure sono stati valutati l'...

Il covid può causare disturbi psichiatrici

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Chi ha avuto il covid potrebbe correre un maggior rischio di sviluppare sintomi psichiatrici; avere già una diagnosi psichiatrica invece potrebbe rendere più vulnerabili al covid. 📊 Un'analisi¹, pubblicata su Lancet, dei dati di 69milioni di soggetti (USA) colpiti dal covid ha rilevato questa associazione statistica. Emergerebbe che quasi il 6% delle persone infettate avrebbe poi manifestato, tra i 14 e i 90 giorni dopo la diagnosi di covid, un disturbo psichiatrico come schizofrenia o disturbi nevrotici, legati a stress e somatoformi. I meccanismi sottostanti non sono stati ancora identificati, i dati suggerirebbero la possibilità che le condizioni psicologiche sarebbero la conseguenza di condizioni biologiche dovute alla malattia, come la dispnea o il tipo di risposta immunitaria. La scoperta che, viceversa, avere una condizione psichiatrica renderebbe più vulnerabili al covid sarebbe presumibilmente attribuibile o al tipo di psicofarmaci assunti o allo stato proinfiammatorio c...

L'inquinamento fortemente correlato a disturbi mentali e psicosi

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🏭 Uno studio londinese¹ ha rilevato una forte correlazione tra la concentrazione di agenti inquinanti, come diossido di azoto (NO2) e particolato (come PM10), e le probabilità di sviluppare un disturbo mentale, che aumenterebbero dal 18% al 39%. L'aumento raddoppierebbe invece per i disturbi mentali comuni, con livelli di inquinamento relativamente più modesti. 📊La concentrazione di inquinanti, nello studio, era rilevata in corrispondenza dell'indirizzo di abitazione dei singoli soggetti. I ricercatori hanno rilevato, oltre ai disturbi comuni come depressione e ansia, anche una correlazione con sintomi fisici associati a stress, come mal di stomaco, dispnea, difficoltà a dormire. L'esposizione al PM10 è risultata associata a un aumento del 33% di possibilità di sperimentare episodi psicotici. 💡 Lo studio in questione non è il primo a occuparsi di questo problema, anzi. Per esempio, nel 2019 una ricerca² aveva rilevato una simile associazione con disturbi psichiatrici in ...

La covid ha favorito il sonno degli adolescenti?

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Uno studio canadese ha rilevato che, grazie allo slittamento dell'orario di lezione nella didattica a distanza durante il lockdown (2 ore), gli adolescenti hanno beneficiato di miglior qualità del sonno, minore stress, minore sonnolenza diurna, maggiore allerta e di conseguenza performance cognitive più ottimali. 💡 Il sonno in adolescenza segue ritmi biologici diversi da quelli degli adulti, con un leggero shift in avanti. Da sempre i genitori hanno rimproverato ed etichettato i figli come "pigri" e "svogliati" per la difficoltà di andare a letto e svegliarsi presto. In realtà, è l'orologio biologico a dettare il passo, per questo motivo forzare routine insostenibili è infruttuoso e di conseguenza dannoso. ⚠️ Limitazioni della ricerca: campione troppo piccolo (45 soggetti), non rappresentativo (principalmente ragazze), mancanza di misure oggettive di misurazione del sonno (dati ottenuti direttamente dai soggetti tramite interviste semistrutturate). Ciò nono...

Individuate basi neurali e scopo del piacere musicale?

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Una ricerca¹ ha misurato l'attività cerebrale di soggetti che sperimentavano piacere dall'ascoltare dei brani musicali. L'attivazione delle aree cerebrali era correlata a un aumento delle onde theta, che migliorano la memoria, e della dopamina, legata al piacere anticipatorio. Ciò favorirebbe quindi il raggiungimento di una ricompensa aspettata. Ad attivarsi erano la corteccia orbitofrontale, un'area associata all'elaborazione delle emozioni, che mostrava un aumento delle onde theta, ma anche l'area motoria supplementare e il lobo temporale destro, coinvolto nell'interpretazione della comunicazione non verbale. Tale aumento di onde theta sottende l'aumento e il rilascio di dopamina. L'ipotesi dei ricercatori è che, essendo le onde theta correlate a migliori performance di memoria quando ci si aspetta una successiva ricompensa, il piacere anticipatorio della musica riflette questo meccanismo adattivo, suggerendoci che siamo "sulla strada giusta...

L'obesità infantile può accorciare la vita

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   🧬 Una ricerca del Baylor College of Medicine ha mostrato che l'iperalimentazione infantile, nelle cavie, portava a metilazione del DNA, modifiche che accorcerebbero gli anni di vita, e che si verificano solitamente dopo la mezza età. 🐁 Nella ricerca, un gruppo di topi riceveva un'alimentazione normale, a un altro gruppo invece veniva concesso di mangiare a sazietà (dieta ricca in grassi). Quest'ultimo gruppo aveva una vita media più corta dell'altro, e mostrava dei cambiamenti epigenetici, cioè modifiche del DNA dovute a cause esterne. Nello specifico, la metilazione che si è vista associata al diabete di tipo 2, sarebbe dovuta alla sovralimentazione infantile. Nell'essere umano, i metili tendono a essere rilevabili dopo la mezza età. Ciò farebbe pensare che la sovralimentazione da bambini potrebbe anticipare questo fenomeno e di conseguenza ridurre la durata della vita. Fonte : 📄 Sandoval‐Sierra, J. V., Helbing, A. H., Williams, E. G., Ashbrook, ...